Verso la fine di maggio si è tenuta la Festa di Via Padova per il terzo anno consecutivo. Non ero riuscita ad andare prima perché si era sempre accavallata con altri impegni presi nel weekend. Questa volta ho controllato per tempo la lista di appuntamenti della zona, mi sono segnata quelli che non volevo perdere, sono scesa a Loreto con un’amica e abbiamo iniziato a camminare. Non sapevo bene cosa aspettarmi, è una via che attraverso di rado, senza fare soste. A parte un piccolo stand relativamente all’inizio della via non ho trovato l’aria festosa che di solito si cerca almeno di ricreare negli eventi di quartiere, non c’era nemmeno una pacchiana bandierina. Devo ammettere di essere rimasta delusa all’inizio, “se questa è una festa” ho pensato, sono quanto meno arrivata troppo presto. In realtà, mi sono detta, per vedere una zona che non si conosce forse è meglio viverla nella sua quotidiana normalità. E va bene, stava per piovere, faceva davvero caldo e il sabato di solito i milanesi emigrano verso un’aria più fresca o sono tutti da Zara, ma la via era un deserto, nessun segno di festeggiamenti. Ho quasi pensato di aver sbagliato giorno. Allo stand, però, sono stati talmente gentili, che mi hanno convinta che ero nel posto giusto al momento giusto.
Dopo aver visitato una specie di co-working che riuniva uno studio di architettura, la sede di una rivista, il laboratorio di una fotografa e sicuramente qualcos’altro che ora mi sfugge, ho fatto una pausa al Parco Trotter. Che meraviglia! Che sfacelo! Qui non servono le parole, tornerò col sole a fare un po’ di foto in uno dei posti tipici di Milano, quelli di cui varchi un cancello o un portone per ritrovarti in un mondo parallelo, del tutto inaspettato.
Il posto che mi ha colpito di più e di cui fortunatamente ho scattato qualche immagine, è la Galleria Assab One. Al primo piano c’era una bella mostra sugli abitanti del quartiere che hanno aperto un’attività commerciale. Erano tutti lì, sorridenti, chi lavorava da cinquant’anni in un negozio storico e chi aveva aperto da poco. Tanti ritratti, il nome del loro negozio, l’indirizzo per ritrovarlo.
In una seconda sala c’era una mostra di ritratti, bellissimi. Loredana Celano, la fotografa che li ha scattati, abita in via Padova e la ritrae come un trait d’union tra etnie diverse che obbliga tutti, italiani in primis, a un confronto culturale nel tentativo di sentirsi tutti parte dello stesso quartiere. La sua storia che cambia è ben visibile sui volti dei suoi abitanti e nelle loro vite. Il mio ritratto preferito è quello di una signora, mi pare di ricordare che fosse la signora Matilde, con un rossetto rosso scuro e gli occhi che ridono.
Galleria Assab One – Ex stabilimento GEA via Assab, 1
che dire…foto meravigliose e articolo molto ben fatto!!! Unico rammarico: non aver visto la mostra fotografica con te! 🙂 Ciao sorellinaaaaa :))
un posto talmente affascinante da rendere delicato anche il disegno delle macchioline di muffa. Ti dirò che ci tornerei volentieri, magari a settembre, appena il caldo ci darà un po’ di tregua. Vieni con me?
che emozione rivederti…….bacio t.
belle queste foto, bello il tuo blog, mi ci sto letteralmente perdendo!
Grazie mille, che gentile! 🙂