Ho scattato questa foto qualche anno fa, credo nel 2006, mentre aspettavo un amico che guardava la vetrina di un microscopico studio di architettura lì a fianco. C’era questa luce del mattino, in novembre, che filtrava attraverso il cancello di una casa di ringhiera molto ben tenuta in zona Tortona, una luce che si vede solo in quelle mattine invernali quando sbuca il sole ma l’aria rimane fresca. Il cortile dietro al cancello era altrettanto bello, con biciclette parcheggiate, fioriere sui ballatoi, un albero grande per controllare il passare delle stagioni, il tipico colore giallo umbertino dei palazzi milanesi e i ciottoli del selciato, rotondi e ben smussati, che pare vogliano farti un massaggio e invece, se metti male il piede, rischi una storta. E poi questo cancello in ferro battuto, vecchio e bellissimo, come quello che vedevo da piccola per entrare dalla pediatra. Era mio compito aprirlo e richiuderlo bene, salire qualche gradino per il piano rialzato, aspettare seduta sulle seggioline verdi -la Selene, del 1969, di Magistretti– leggendo Topolino o svuotando il cestone dei giochi, in cerca del preferito. Ma questa è un’altra storia..
I took this picture a few years ago, I think in 2006, while I was waiting for a friend who was looking at the shop window of a tiny architecture studio. There was this morning light, in november, through such a beautiful gate of a very well-kept casa di ringhiera in the Tortona area, a light you see in those winter mornings when the sun comes out but the air remains fresh. The courtyard behind the gate was just as lovely, with parked bikes, flowers on the balconies, a big tree to check the passing of the seasons, the typical umbertino yellow of the milanese buildings and the cobblestones of the pavement, rounded and smoothed, looking as if it wants to make you a massage while, if you slip, you risk a sprained ankle. And then this wrought iron gate, old and beautiful, like the one I used to see when I was a child, on my way to the pediatrician. It was my duty to open and close it well, to go upstairs, to wait sitting on the green chairs -the Selene, made in 1969 by Vico Magistretti– reading comics or emptying the big toys box, looking for my favorite one. But this is another story..
Bellissima foto!!
grazie 🙂
🙂
la parte della pediatra è bellissima..
era bellissimo andare ogni settembre per la visita, prima che iniziasse la scuola. Sulle pareti della sala d’attesa e dello studio c’erano i disegni dei suoi piccoli pazienti, fino al soffitto.. un’atmosfera magica. Lei, piccola piccola, già più bassa di me, magrissima, con dei grandi occhiali da vista. Alla fine della visita, si poteva prendere un Chupa-Chups dal barattolo e ci si dava appuntamento all’anno seguente 🙂
Bella la foto e soprattutto bella Milano… la voglia di lasciarla e staccare per un po’ a volte è forte, ma anche rimanerci per tutta l’estate può essere piacevole! 😉
è molto bella senza traffico 🙂 peccato per il caldo!