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hidden treasures & short trips around the city

Parco delle Cave

Sabato scorso è tornato il caldo e con lui la voglia di stare il più lontana possibile dalla calca. Era tanto tempo che pensavo di andare a fare un giro in un parco e questa volta è toccato a quello delle Cave135 ettari nella zona Ovest di Milano, un’oasi di silenzio e di verde. Non senza sorpresa, devo dire che sono stata felice di vedere che l’erba e gli alberi hanno reagito bene alle temperature estive, solo quelli da frutto sembravano un po’ provati e avevano gettato in terra tante meline verdi grandi come un pomodoro.

Ero già stata parecchie volte al Boscoincittà, una sola al Parco Nord, non ancora al Parco di Trenno e a questo. Forse dovrei godermi un po’ di più la natura, questa misteriosa sconosciuta, che in realtà abbraccia Milano e sopravvive a cemento, incendi e degrado.

Ma andiamo per ordine: come arrivare qui? Il parco è a Baggio e sale verso nord raggiungendo il Boscoincittà e il Parco di Trenno, se solo si decide di attraversare via Novara. Io sono arrivata qui da Piazza Piemonte (MM1 Wagner) con la 67, scendendo all’altezza della Biblioteca di Baggio e imboccando via Broggini. Sulla sinistra vi troverete un campo di tiro con l’arco e alla fine della via avrete raggiunto una delle 4 cave del Parco, l’Aurora, con la sua Associazione di Pescatori. Ci sono altri ingressi, naturalmente, e parcheggi, ma se posso darvi un consiglio, venite in bici o con i mezzi, potrete tornare a casa senza dover lasciare le molliche di pane per ritrovare la strada verso l’auto. Una pecca, infatti, che ho trovato al parco è la segnaletica: troppo scarsa per potersi orientare se già non si è stati qui un paio di volte. Ne avrei avuto bisogno soprattutto una volta presi i sentieri minori, quelli fra le rogge, in un piccolo bosco di alberi alti e sottili, tanto belli quanto impenetrabili. Insomma, sono andata avanti senza avere la minima idea di dove fossi e di dove stessi andando.

Ma dicevamo, alla cava Aurora, ho preso la strada di sinistra e ho iniziato il giro incontrando quasi subito una cascina, gli alberi con le meline matte di cui parlavo prima, degli orti cintati, un’altra cava (presumibilmente cava Casati) con un piccolo belvedere e un paio di panchine. Non solo mi sembrava di essere in campagna, ma non mi sembrava nemmeno la Lombardia.. aveva un che di sud, con quello sterrato quasi bianco che abbacinava gli occhi. Da qui in poi, non chiedetemi dove sono stata perché, lo avrete capito, non lo so. Se vogliamo andare per supposizioni, a un certo punto il parco è diventato meno selvaggio, molto vicino a costruzioni residenziali recenti e ha perso un po’ del suo fascino arruffato, assomigliando di più a un parco cittadino, con viali lunghi e diritti, spazi aperti verdi con filari di alberi come contorno. A un certo punto ho raggiunto una cascina, sono quasi sicura che fosse Cascina Caldera, dove qualche pollo razzolava libero e un cavallo è venuto a salutare rumorosamente. La prossima volta mi piacerebbe vederla meglio, se possibile, e scendere fino a Cascina Linterno, dove ha alloggiato addirittura il Petrarca (!), per conoscere due delle Cascine milanesi esistenti ancora oggi.

Non sono le uniche superstiti: il Parco in sé ha una storia travagliata. Territorio agricolo negli anni ’20, vi si estraevano ghiaia e sabbia dalle 4 cave esistenti: Aurora, Cabassi, Casati e Ongari-Cerutti. Negli anni ’60 agricoltura ed estrazione vengono abbandonate, trasformando l’area in discarica abusiva nel corso del decennio successivo, dove droga e violenza l’hanno fatta da padroni fino ad anni ’90 inoltrati. La prima proposta di trasformare l’area in un parco fu nel ’76 col nuovo Piano Regolatore, ma è solo nel ’97 che il Comune di Milano affida la gestione al CFU di Italia Nostra, che già gestisce con successo il Boscoincittà, e nel 2002 finalmente gran parte dell’area viene sistemata e inaugurata. Il parco oggi è molto frequentato per fare sport, passeggiate e per passare una giornata sdraiati sull’erba a prendere il sole. Scegliete voi la parte che preferite, potete girare liberamente, ma niente bagno nelle cave! Le colonnine dell’ SOS e le telecamere fanno sentire abbastanza tranquilli, il posto è bello, troverete anche qualche vedovella nelle parti attrezzate per combattere il caldo in mancanza di un vero e proprio punto di ristoro.

Di certo è stato fatto un lavoro magnifico, non si ha minimamente una sensazione di degrado e di paura, detto questo, trovandosi in una parte comunque periferica della città, vale sempre la pena stare attenti, un po’ come in metropolitana.

Last friday I decided to visit the Parco delle Cave: 135 hectares in the North-West area of Milano, a peaceful green oasis. I was quite surprised and happy to see that the grass and the trees survived to the summer heat, only the fruit trees looked a little tried and had dropped a lot of little green apples, big as a tomato.

I’ve already been to the Boscoincittà many times, only once to the Parco Nord, not yet to the Parco di Trenno and to this one. I should definitely enjoy nature much more since it still embraces Milano surviving to concrete, fires and decay.

But let’s start from the beginning: how to get here? The park is an the area called Baggio and if you continue going North you’ll soon reach both, Boscoincittà and Parco di Trenno, just crossing via Novara. Anyway, I came here from Piazza Piemonte (MM1 Wagner) with the bus n°67, getting off at the Baggio Public Library and walking until the end of via Broggini. If you follow this way, on the left you’ll find a field used for shooting with the bow and at the end of via Broggini there’ll be one of the open quarries that give the park its name, with its Fisherman’s Association. Of course there are other entries and parking lots, but if I can give you an advice, come here by bike or using public means of transport, so you won’t have to look for the right way to go back home. Actually, a flaw in this park is the system of signs: there’s too little of it for you to be able to find your way easily, if you haven’t been here at least a couple of times before. I would have needed it especially once I took the smaller paths, those in the woods with trees so tall and thin, it was difficult to see through. In short, at that point, I had no idea where I was and where I was going.

But we were saying, at the Aurora quarry I turned left and I started the walk. I came across a farmstead, the apple trees I walls talking about before, some private kitchen gardens, another quarry (probably the Casati one) with a small viewpoint and a couple of benches. Not only I felt in the countryside, but that place didn’t even look as Lombardy.. it seemed to me to be in the south of Italy, with all that white dirt roads, so bright they were dazzling my eyes. Form here, don’t ask me exactly where I’ve been, I guess you’ve understood, I have no idea. Sorry.. The park  at one point became less wild and much closer to a residential area, loosing a bit of its ruffled charm, resembling a real town park, with long straight paths, wide green fields punctuated with rows of trees. And then I saw a farm, I’m almost sure it was Cascina Caldera, where some chickens were scratching about in the yard and a horse came close to noisily say hello. I’d love to see it better next time and, if possible, to go down to Cascina Linterno, were Petrarca (!) stayed, to know two of the existing farms Milano still has in its surroundings.

They’s not the only survivors in this story: the park itself has a troubled history. It was an agricultural territory in the Twenties, a gravel and sand-pit (Cava Aurora, Cabassi, Casati e Ongari-Cerutti) then. In the Sixties, agriculture and extraction were abandoned, transforming the area into an illegal dumping during the following decade, a place where drug and violence ruled until the Nineties. The first suggestion to turn the area into a park was in ’76 with the new town-planning scheme, but only in ’97 the municipality gave the management to the CFU of Italia Nostra, already taking care of the Boscoincittà. In 2002, finally, most part of the area was arranged and inaugurated. Today the park is very popular for running, walking and laying down on the grass enjoying the sun. Choose the part you prefer, you can go everywhere, but remember: swimming is not allowed.

For sure it has been made a wonderful job, go out and see it!

Una volta tornata a casa ho fatto una foto ricordo: se le meline avevano un diametro di 5 cm, immaginate quant’era microscopico il fico 😉

Look at the apples and the tiny fig I’ve found 😉

Come arrivare / how to get here:
MM1 Bande Nere + bus 67 e ingresso da via Broggini (ingresso Ovest)
MM1 Bisceglie + bus 63 con ingresso da via Cancano (ingresso Sud)
MM1 Molino Dorino + bus 72 con ingresso da via Caldera (ingresso Nord)
 
Parcheggi / parking lots: via Caldera, via Rossellini, via Cancano Milesi, via Fratelli di Dio e viaCapri
Mappe / Maps:
 
 
 

8 commenti su “Parco delle Cave

  1. Miguelito
    11 settembre 2012

    The areas in blue are lakes, aren’t they? Nice photos again, Miss Milano Lover!!

    • lovelymilano
      11 settembre 2012

      They are quarries filled with water, not real lakes, but the effect it’s the same. They look quite nice 😉

  2. Geneviève à Paris
    12 settembre 2012

    Che senso di pace e di tranquillità danno le tue fotografie! Difficile immaginare che ci si trovi a pochi chilometri dal centro di Milano. Questa sì che è una vera ricchezza per la città!

    • lovelymilano
      12 settembre 2012

      Ciao! 🙂
      Dovevi sentire che silenzio.. davvero riposante

  3. guido
    13 settembre 2012

    Stupendoo!!!

    • lovelymilano
      13 settembre 2012

      Ciao Guido! Hai visto che bello? Non vedo l’ora di tornarci e magari di continuare la passeggiata verso il Boscoincittà 🙂

  4. Orlando
    1 novembre 2012

    This is a great tip especially to those fresh to the blogosphere.
    Short but very precise information… Thank you for sharing
    this one. A must read article!

    • lovelymilano
      1 novembre 2012

      Thank you Orlando 🙂 I still have to translate other articles as the last one (about the Journalists’ Village) because, especially for foreigners, these are places hard to discover. Hope you’ll like it too. Ciao!

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