Questi sono i ciottoli della pavimentazione antistante Palazzo Reale. Con le scarpe sbagliate possono diventare un incubo fra scivolate e dolorosi massaggi plantari, ma sono talmente affezionata a queste pietre che arrivo a perdonare i tanti ahia gridati nella mia vita. Ho un ricordo che riguarda questo spazio, che risale alla mia infanzia e all’arrivo di quello che fu il mio unico animale: Ampelio, il pesce fatato. L’ho scelto al mercatino dei fiori una domenica mattina, il più rosso dei pesci rossi, grosso e resistente tanto da esser rimasto con me per anni prima di saltare nel wc e lasciarmi per sempre. Ampelio era il protagonista di ogni favola serale, poteva trasformarsi in qualsiasi cosa, in un bambino, in un cane o, nella mia versione preferita, in uno squalo buono.
Questi ciottoli mi ricordano il giorno in cui l’ho portato a casa e tutte le domeniche in cui con i miei andavamo a fare una passeggiata in Duomo e poi passavamo da Peck, mangiavamo al volo un panino con porchetta e portavamo a casa arancini, paella, polpettine di verdure, pizza e mousse al cioccolato. Con Ampelio sono spariti il mercatino e la mousse (mai mangiato nulla di più buono!), che non vengono più fatti, ma i ciottoli, quelli sono ancora qui..
Milano, ciottoli davanti a Palazzo Reale
Ampelio come l’autore latino? Che nome azzeccato!
L’acciottolata di palazzo Reale piace anche a me.
La fotografia è molto bella.
Dolce Ampelio! Dolci ricordi!
Bellissimo post! 🙂
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Giuseppe, scusa, ancora non ti avevo risposto! Non so, diciamo che mio papà ha sempre amato i nomi strani, non necessariamente legati a un valore storico. Ti basti pensare che quando ero piccola mi ha regalato un piccolo clown chiamato Bòrtolo di Bergamo. Mah.. 😀