Un post difficile da scrivere per chi non è cultore del Tiepolo e della storia dell’arte, ma non potevo non portarvi in uno dei posti più nascosti e sorprendenti di Milano. A Palazzo Clerici, in quella che dal 1942 è la sede dell’Ispi (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), potete visitare la Galleria del Tiepolo. Stretta e lunga, 22 metri per 5, dorata e arricchita da riccioli lignei e arazzi, è coperta da una volta affrescata che ritrae la Corsa del Carro del Sole.
Prima di tentare di illustrarvi quest’opera, che vi farà rimanere col naso all’insù per una buona mezzora, vorrei introdurvi brevemente la storia del palazzo. Edificio seicentesco, apparteneva alla famiglia Visconti di Somma, un’antica casata milanese, e fu acquistato nella seconda metà del Seicento dalla famiglia Clerici, facoltosi commercianti in seta originari di Cavenago, vicino a Como, interessati a trasferirsi in città per ottenere maggiore visibilità e intensificare i propri affari. Ampliato nel 1695, solo verso metà del Settecento raggiunse il suo massimo splendore, quando il marchese Antonio Giorgio Clerici chiamò numerosi artisti, fra cui il Tiepolo nel 1741, per rendere la dimora di famiglia ancora più sfarzosa. Nel 1768, alla morte di Antonio Giorgio, la famiglia non fu più in grado di mantenere questo gioiello e fu costretta ad affittare e frazionare l’edificio alterandone la distribuzione degli ambienti interni. Acquistato nel 1813 dallo Stato, nel 1862 divenne sede della Corte d’Appello e successivamente, negli anni Quaranta, sede dell’Ispi, che ha cercato di riportarlo al suo antico splendore avviando numerosi lavori di restauro e conservazione.
La galleria di rappresentanza è il risultato dell’armonia fra diverse forme d’arte: la pittura della volta affrescata, l’arte serica degli arazzi appesi alle pareti, e l’ebanisteria della boiserie in legno finemente intagliata e decorata.
Il centro dell’affresco è occupato dal carro di Apollo trainato da 4 cavalli bianchi e, più in là “a testa in giù”, da Hermes, con il Caduceo nella mano sinistra e le ali su capo e piedi, soggetti ben riconoscibili anche a chi non si intende di mitologia. Un ripasso, in realtà, sarebbe consigliabile per via delle numerose figure e miti rappresentati. Senza una guida credo sarei stata in grado di capire forse un decimo dell’opera, tornado a casa affascinata ma confusa. Il Tiepolo non si è risparmiato, ha infatti dipinto l’allegoria delle arti lungo uno dei lati corti della galleria, dove pittura e musica si mostrano attraverso un putto con tavolozza in mano e un vecchio con uno strumento musicale. Appena sotto al putto, vezzo non inusuale all’autore, è stato inserito anche un suo autoritratto dal viso assorto.
Lungo l’altro lato corto si trova un’allegoria poco chiara, che pare ritragga le divinità fluviali, fra cui forse l’Arno e il Tevere, insieme ad altre divinità marine, che ho fatto davvero fatica a capire.
Il primo lato lungo mostra il mito di Proserpina, rapita dal re dell’Ade, mentre subito dopo troviamo una delle allegorie dei 4 continenti conosciuti (Europa, Africa, Asia, America), dove una coppia di cammelli simboleggiano l’Asia. L’America è rappresentata invece da un pellerossa che appoggia i piedi su di un coccodrillo e da una giovane dalla carnagione chiara, probabilmente una colona inglese. Sempre sullo stesso lato troviamo Teti, ninfa dei mari, vicino a un grosso pesce (o forse un delfino?) e adornata da coralli.
Dall’altra parte, lungo l’altro lato lungo, troviamo l’Africa, riconoscibilissima per via di una lunga proboscide di un elefante quasi completamente nascosto, e l’Europa, rappresentata da un altro animale, un cavallo bianco, insieme a un guerriero armato, Poseidone e un putto con una civetta, simbolo di Minerva. Infine viene raccontato il ratto di Venere, trasportata sul carro di Cronos, un vecchio che appare di spalle, con ali nere e falce.
L’effetto è quello di un’enorme palcoscenico, ricco di personaggi, che vuole stupire l’occhio del visitatore. Ricco, colto, ridondante e complesso, dai colori a tratti tenui, a tratti decisi, esprime lo spirito rococò dell’opera.
A intensificare l’effetto contribuiscono gli specchi che riflettono immagini e luci, così come le pareti decorate dai colori caldi degli arazzi e dalla lucentezza dell’oro. La boiserie lignea che circonda la sala è opera di Giuseppe Cavanna, raffinato ebanista dell’epoca, che a decori in rilievo ha affiancato dei riquadri che ritraggono una narrazione epica, sempre nei toni dell’oro. Completano la magnificenza della sala, i grandi arazzi in seta, ma il protagonista rimane comunque lo splendido affresco. Vi ritroverete a girare su voi stessi guardando verso l’alto, cercando di cogliere i lati su cui sono distribuiti miti, animali, uomini e divinità, tutti in una volta.
Spero di non aver scritto delle enormi sciocchezze e di essermi ricordata delle spiegazioni della guida, bravissima, che ci ha accompagnato. Io sono stata qui con Città Nascosta e immagino che altre associazioni culturali richiedano un permesso per portare gli associati a scoprire questo tesoro nascosto. Se non doveste far parte di nessuna di loro, potete comunque rivolgervi direttamente all’Ispi, che organizza visite guidate a partire da settembre.
Entrate, godetevi la corte d’onore appena dopo l’androne d’ingresso, spingetevi verso il giardino, tornate sotto il porticato, girate a sinistra, salite al primo piano e.. buona visita!
Galleria del Tiepolo – Palazzo Clerici – Sede dell’Ispi Via Clerici, 5 Per visite guidate: tel. 02.863313271, email: patrizia.delbiondo@ispionline.it Per approfondimenti: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00143/
… ma un paio di immagini?
mi si è impallato il computer prima che riuscissi a metterle! Arrivanoooooo 😉
Ok! Ciao da Singapore 🙂
Wow.. buon viaggio!
Spettacolare il posto e spettacolari le immagini! La scala con la passatoia rossa è da concorso …
A settembre ti consiglio una visita, dal vivo è molto meglio! 🙂
Grazie per i tuoi gentilissimi commenti!!
E dove sono l’immagini? Booooooring!!! 😀
I just explained to Maurizio: the computer crashed before I could add them. They’re coming! Check the post in a few minutes 😛
M A G N I F I C O
Eh sì, rimani a bocca aperta per l’intera durata della visita. Strano che sia così poco conosciuto, le cose belle vanno condivise e mostrate, sempre.