Le città dicono addio continuamente ai loro negozi. Poi iniziano a chiudere anche le insegne storiche, in pieno centro: librerie, cartolerie, negozi di giocattoli, latterie. Una parte della tua infanzia viene cancellata, un ricordo che era vissuto a lungo, ti viene negato. Incassi una chiusura dopo l’altra, con un vuoto dentro che non tutti necessariamente sentono. Si va avanti, no?
Quando ha chiuso Meazza mi è dispiaciuto molto perché i ricordi legati a questa ferramenta (e molto di più) sono entrati in casa. Qui ho preso la maniglia nuova per la porta nascosta della dispensa, i pomelli che hanno cambiato l’aspetto di un armadio a muro che non mi era mai piaciuto. Ho persino preso una chiave nella speranza che entrasse nella toppa della vetrinetta rimasta senza la sua, dopo la ristrutturazione. (A te che l’hai persa ne ho dette tante, e continuo a dirtene ogni volta che ci ripenso)
Addio Meazza, grazie di tutto!
31 Marzo 2015, addio Meazza. Grazie.
La ferramenta Meazza è stata un’icona della Milano attenta alle piccole cose, alle minuterie, ai tocchi inconfondibili del bricoleur: là anche una minuscola vite prendeva vita 🙂
Mi dispiace abbia chiuso.
Ciao
Sid
È vero, qualunque piccola cosa sembrava speciale. E poi, preparazione e cortesia non avevano prezzo. È un peccato 😦
Un pezzo di storia che se ne va ….
Che tristezza! Se penso anche alla Milano Libri mi vien da piangere.
Era stata una bellissima giornata fino a quel momento: mostra al Palazzo della Ragione (Italia inside out) e mostra allo Studio Museo Francesco Messina (oltre ad alcune sue sculture erano esposte delle foto di Jodice, meravigliose), a due passi da Meazza.
Mi sono consolata con un gelato alla pesca.. E poi ha iniziato a piovere. Malinconia pura.
Beh, io mi son bevuto una bottiglia di vino con Ivo Saglietti, a parlar di foto, di storia, di momenti passati ….
Mi sembra meglio di un gelato alla pesca.. 😉