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Festa aperta alla Scuola Giapponese

Una sera chattando con un amico ho scoperto che a Milano esiste una scuola giapponese. Non una scuola di giapponese, ma una per bambini giapponesi, che comprende l’elementare e la media, per i figli di chi si è trasferito momentaneamente in città per lavoro. Non è parificata con la nostra, segue infatti l’ordinamento nipponico che prevede 6 anni di primaria (sì, c’è la Sesta Elementare!) e 3 di secondaria, e accoglie un centinaio di studenti a partire dai 6 anni d’età. Una volta tornati in madrepatria, tutti gli studenti potranno reinserirsi nel loro sistema scolastico senza problemi e, se si dovessero trattenere qui fino alle superiori, potranno iscriversi alla Scuola Internazionale. Chissà perché pensavo che la scuola si trovasse in una zona chic, non so, Brera, e invece è in via Argaza 10, in una zona residenziale vicino a Bande Nere. Incredibile, vero? Non è tutto, indovinate chi è andato alla festa aperta anche agli esterni, organizzata lo scorso novembre? Sì sì, e vi porto con me.

Prima di tutto dovete sapere che i giapponesi sono ordinati, precisi e molto organizzati. Svizzeri, diremmo noi. Per entrare ci si mette in fila e uno per uno si attende di arrivare all’ingresso della cancellata. Al mio arrivo c’erano due file: una, credo, per chi frequenta la scuola, e una per gli esterni. Mi sono messa in coda nella fila di destra, quella più lunga, mentre un amico mi accoglieva con un “è troppo tardi”, in tono di rimprovero. Si entrava dal cancello di via Borelli e, nonostante ci fosse davvero tanta gente, la fila è stata smaltita in 5-10 minuti. Appena passato l’ingresso, sulla destra ho trovato un’altra coda giù per la rampa dei box, per prendere un biglietto della lotteria: per 3€ puoi provare il brivido di vincere un viaggio in Giappone (uno degli sponsor era la British Airways), una bottiglia di vino, un televisore, 5kg di riso.. Tornerete alla dura realtà rendendovi conto che molta gente ha vinto della carta argentata, sì il Domopak, o un calendario aziendale. Mi sfugge la scelta di un premio così bizzarro, ma a caval donato non si guarda in bocca! Per l’estrazione abbiamo comunque dovuto aspettare le 14.00, rifare la fila giù per la rampa, pescare un numerino, darlo all’addetto e ritirare il premio. Ah, quanti Domopak..

La seconda cosa da fare una volta entrati è scegliere cosa mangiare. Di italiano per fortuna c’erano solo le caldarroste e lo zucchero filato, che hanno reso comunque felici bambini di ogni età, per il resto si trovava un’ampia scelta fra yakisoba, sushi, butaman, yakitori, udon, soba, mochi, takoyaki e tanti dolci. A questo punto dovreste aver già intuito cosa sta alla base del pranzo: la coda. Vi conviene sapere cosa vi piace o cosa non conoscete e vorreste provare, perché la fila si fa chilometrica nel giro di poco. Io ho preso una porzione di takoyaki (6 polpettine di polpo per 5€), un butaman (una sorta di meraviglioso panino ripieno di macinato di carne, che ho adorato e intinto nella salsa di soia, per 2,50€) e una fettina di torta al tè verde, buonissima, che ho portato a casa, dimenticandola però nella borsa. L’ho mangiata il giorno dopo ed era ancora soffice e di un bel verde delicato. Ad averlo saputo, forse avrei prenotato un bento a base di sushi, perché aveva proprio un bell’aspetto (ma forse non era possibile per gli esterni?). Veniva distribuito in palestra insieme ai dolci, dove erano state allestite una serie di tavolate per chi volesse sedersi comodo a mangiare. Per chi non trovava posto, si poteva rimanere all’esterno in piedi chiacchierando con gli amici, o sedersi sull’erba sintetica e sulle seggioline vicino alla rampa del parcheggio sotterraneo.

Finito il pranzo c’è stato tutto il tempo per fare un giro della scuola e di partecipare a qualche attività. In programma si trovavano la cerimonia del tè, il mercatino dei libri e degli oggetti usati, un corso di origami, uno stand del Consolato del Giappone, un corso di calligrafia Shodo, tanti giochi per bambini (calcio, basket, bowling) e la tenerissima pesca di yoyo, durante la quale dei bimbi di circa due anni tentavano disperatamente di tirar sù da una vasca piena d’acqua, dei palloncini colorati legati a un cordino lungo con un occhiello, che i bimbi dovevano agganciare usando una specie di amo a forma di “S”. Facevano una tenerezza infinita perché per loro era davvero troppo difficile la coordinazione braccio-occhiello-gancio. Molto carino il mercato dei libri, pieno di titoli, se sapete leggere il giapponese, e alcuni con illustrazioni quantomeno.. strane. In una, un omino stilizzato ne mangiava un altro e poi, diciamo così, lo espelleva. Mah, mistero. Un altro aveva in copertina una ragazzina mortificata che teneva in mano un violino mentre qualcuno la additava. Poverina. In un altro libro, anche lui in formato tascabile come gli altri, c’era la foto di Di Pietro che rideva. Stranezze.

Al mercatino dell’usato, poi, ho preso un fumetto di Doraemon con dei bei colori fluo in copertina e una mascherina per disegnare la sagoma di coniglietti, stelline, orsetti (sì, praticamente ho 5 anni..). Me l’ha venduto per 1€ un bambino che mi spiegava di averla usata lui fino all’anno scorso, ma ora no, non la usava più. Serio, gentile, felice della sua vendita, aveva un qualcosa di tenero e comico assieme.

Finito di girare, mi sono concentrata sulla scuola, sui disegni e i compiti appesi nelle classi e nei corrodoi, nelle divertenti immagini incomprensibili, nei bassi ganci per le giacche, nelle insegne colorate davanti e dietro sopra alle porte delle aule, nelle lavagne tutte scritte. Verso la fine mi sono affacciata alla finestra e dal secondo piano ho guadato una dimostrazione di karate molto bella, fatta da adulti e, a sorpresa, italiani. Credo.

La festa durava da mezzogiorno alle 16.00 e mentre il sole già calava, sono tornata a casa felice di aver passato un pomeriggio diverso, in un altro mondo. Grazie all’amico che me l’ha fatto scoprire e all’altro che mi ha accompagnata alla scoperta della scuola! Peccato solo non aver vinto il viaggio.. vi avrei mandato una bella cartolina anche da Tokyo.

cancellata con volantinoFesta Scuola Giapponese - piastra per takoyakiFesta Scuola Giapponese - condimento dei takoyakiFesta Scuola Giapponese - piastra per takoyakiFesta Scuola Giapponese - preparazione dei takoyakiFesta Scuola Giapponese - takoyaki!Festa Scuola Giapponese - piastra per takoyakiFesta Scuola Giapponese - bancarella di cibo giapponeseFesta Scuola Giapponese - cuochi internazionali ;)Festa Scuola Giapponese - ultima chiamata prima della fine del cibo!Festa Scuola Giapponese - ultima chiamata prima della fine del cibo.. lo dice anche il panda!!Festa Scuola Giapponese - ultima chiamata prima della fine del cibo.. lo dice anche il panda!!Festa Scuola Giapponese - cottura dei butamanFesta Scuola Giapponese - butaman a volontà!!Festa Scuola Giapponese - butaman amore mio (esterno)Festa Scuola Giapponese - butaman amore mio (interno)Festa Scuola Giapponese - dolciFesta Scuola Giapponese - dolci, in palestraFesta Scuola Giapponese - torta al tè verde (una delle versioni)Festa Scuola Giapponese - Mr. WC?Festa Scuola Giapponese - cartello appeso a una portaFesta Scuola Giapponese - cartello appesoFesta Scuola Giapponese - compiti?Festa Scuola Giapponese - foglio appeso in corridoioFesta Scuola Giapponese - disegnoFesta Scuola Giapponese - disegno di un gattoFesta Scuola Giapponese - disegno di una casa, con coccinella!Festa Scuola Giapponese - compito (?) appeso al muro con correzione (?) in rosso..Festa Scuola Giapponese - cartello appeso a un ingressoFesta Scuola Giapponese - testi scolastici usatiFesta Scuola Giapponese - 6° classe elementare!Festa Scuola Giapponese - viva?Festa Scuola Giapponese - retro di una cartello fuori dall'aula: pizza!Festa Scuola Giapponese - appendiabiti nei corridoiFesta Scuola Giapponese - questa sì che è una squadra seria per disegnare alla lavagna!Festa Scuola Giapponese - lavagnaFesta Scuola Giapponese - luce sulle scale: sole e arcobaleniFesta Scuola Giapponese - pesca degli yoyoFesta Scuola Giapponese - mercatino dei libri usatiFesta Scuola Giapponese - mercatino dei libri usatiFesta Scuola Giapponese - mercatino dei libri usatiFesta Scuola Giapponese - mercatino dei libri usatiFesta Scuola Giapponese - mercatino dei libri usatiFesta Scuola Giapponese - mercatino dei libri usatiFesta Scuola Giapponese - mercatino dei libri usatiFesta Scuola Giapponese - mercatino dei libri usatiFesta Scuola Giapponese - cortileFesta Scuola Giapponese - cortileFesta Scuola Giapponese - cortileFesta Scuola Giapponese - dimostrazione di karateFesta Scuola Giapponese - dimostrazione di karateFesta Scuola Giapponese - dimostrazione di karateFesta Scuola Giapponese - dimostrazione di karate

Vi lascio un paio di indirizzi che ho trovato alla festa: si tratta di due ristoranti che si sono occupati di una parte del catering e che mi sono piaciuti.

Ristorante specialità di Taiwan
via Adda 10, MM2 Gioia
tel. 02 67 02 488
www.ristorantetaiwan.com
 
Ristorante Oasi Giapponese
via Montecuccoli 8, MM1 Primaticcio
tel. 02 41 54 00 47
www.oasigiapponese.com

ps: la prossima volta yakitori e mochi non me li toglie nessuno!!!

9 commenti su “Festa aperta alla Scuola Giapponese

  1. Marco V
    3 gennaio 2013

    ah che bel ricordo 😀
    Mi fa piacere che ti sia piaciuta!

    Bellissimo il cartello che hai fotografato, con la porta che piange! La scritta dice “la porta non è automatica, non si chiude da sola!” per cui è triste e implora qualcuno di chiuderla 😀

    • lovelymilano
      3 gennaio 2013

      Ti ho pensato, dai, eri lì con lo spirito. Grazie per la traduzione! Non ho idea di cosa ho fotografato esattamente, ma era tutto adorabile..

  2. rosella peri
    4 gennaio 2013

    Non hai vinto il viaggio a Tokio, ma hai fatto comunque un viaggio in Giappone..
    Bellissimo articolo e belle foto ,conoscevo la scuola giapponese perchè ho vissuto in zona per molti anni e avevo vicini di casa giapponesi, un’amica italiana con marito e figlio giapponesi….mi manca tanto anche quella parte di MIlano.

  3. lovelymilano
    4 gennaio 2013

    Ciao Rosella, grazie. In effetti è stato un viaggio..
    Sarà anche che ho amato molto la scuola quando ero piccola, ma questa, così diversa in tante piccole cose, era davvero speciale. Bella l’iniziativa di aprire la struttura alla città, pur senza pubblicizzare in qualche modo l’evento, ha attirato molta gente. Questo significa che il Giappone ha molti fan qui a Milano o anche solo molti curiosi che, come me, vogliono saperne di più.
    Magari l’anno prossimo, se vivi ancora in città, ci troviamo alla festa 🙂

  4. Geneviève à Paris
    4 gennaio 2013

    Adoro il Domopak! 😉 E vogliamo parlare della signora Panda?
    Un modo bellissimo per avvicinarci a un mondo così lontano… ora però serve un corso di giapponese!

  5. lovelymilano
    4 gennaio 2013

    Sempre utile! Miss Panda ci stava incoraggiando a prendere le ultime porzioni disponibili agli stand.. bellissimo il costume, eh?

  6. Marco
    16 ottobre 2013

    Solo un commentino per darti qualche informazione in piu’… fidati che mia moglie e’ giapponese. 😉

    La festa, tecnicamente, e’ dell’Associazione Giapponese del Nord Italia (http://www.ccigi.org/free_page/html_contents/nihonjinkai/nihonjinkai_oshirase_top.htm) ed e’ sponsorizzata dalle aziende che mandano qui le famiglie per lavoro e che, tra l’altro, finanziano la scuola… scuola peraltro aperta anche agli italiani o ai “misti” che abitano in Italia ma i cui genitori vogliono poi portarli in Giappone.
    La fila piu’ corta e’ per gli iscritti all’Associazione. Si paga circa €50 e oltre a ricevere una “newsletter” periodica (solitamente via mail) su notizie dell’Associazione e eventi che coinvolgono giapponesi in Italia (che so: manifestazioni, mercatini o altro), ti consente di partecipare agli eventi dell’Associazione come gite organizzate, visite a musei ma anche cose semplici come corsi di spiegazione sui formaggi italiani tenuti alla scuola da signore giapponesi che abitano in Italia da tanto e spiegano alle nuove arrivate cos’e’ il quartirolo 😀 oppure semplici riunioni per il te’ o simili. Poi c’e’ un servizio di prestito gratuito di libri e varie altre cose. Con l’iscrizione all’Associazione e la tessera, puoi fare la fila corta e portare amici insieme (quando mia moglie era iscritta siamo entrati in 5!), che fanno anche loro la fila corta.
    Il bento sushi all’interno puoi tranquillamente comprarlo anche tu, fatta la fila… il signor Kato Shozo gestisce il ristorante Tomoyoshi Endo vicino alla Stazione Centrale e sono 40 anni che fa un sushi buono buono! 🙂 Se poi vuoi altri nomi dei pochi ristoranti giapponesi (veri!) di Milano, basta fischiare. 🙂

    Che altro… ah,si’: ci si vede allla prossima, ultima domenica di novembre, dalle 12 alle 16 come al solito! 😉

    • lovelymilano
      17 ottobre 2013

      Ciao Marco, grazie mille!! Prima di tutto ci vediamo lì, mi è piaciuto talmente tanto l’anno scorso, che ora non posso più mancare. Se tu e tua moglie avete voglia, potrei anche farvi una piccola intervista, per capire cosa c’è di veramente giapponese a Milano, e come si vive qui. Nel caso, fatemi sapere tramite email o un altro commento qui nel blog, ne sarei molto felice!
      Se invece siete timidi (come me), vi lascio tutto lo spazio che volete per condividere i vostri posti preferiti, che siano ristoranti, alimentari, negozi o circoli culturali.
      Ciao, a presto!

      • Marco
        18 ottobre 2013

        Addirittura un’intervista?! 🙂 Al momento siamo un po’ incasinati, tra trasloco, cambio di lavoro (mio) e altre amenità. Comunque, se vedi il mio indirizzo email, scrivimi pure che ti rispondiamo al meglio delle nostre possibilità e conoscenze. Male che vada, se non sappiamo qualcosa ti faccio rispondere in giapponese da mia moglie così non capisci se ti rispondiamo bene o no! 😛 Anzi, magari posso pure rispondere io, in giapponese, ね! (quello sgorbietto si pronuncia “ne”, ed è proprio come il “neh” dei torinesi… te pensa!)
        Per i posti preferiti, giapponesi, mi sa che ti mando una mail che faccio prima… 🙂

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